Novena S. Francesco 2016

Il 25 settembre inizia la novena in preparazione alla festa di S. Francesco.

Spunti per la riflessione dagli scritti del Santo:

 

I giorno:

il santissimo corpo di Cristo

“Per cui: Figliuoli degli uomini perché non riconoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio (Gv 9,55)?

Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla  sede regale (Sap 18,15) discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile;  ogni giorno discende dal seno del Padre (Gv 1,18; 6,38) sopra l’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato;  e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio,  così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri.

E in tale maniera il Signore è sempre presente con i  suoi fedeli così  come egli dice: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo (Mt 28,20)” (Am 1, FF 143-145).san Francesco 2008 (1)

 

II giorno:

chi è semplice, fedele e puro diventa dimora di Dio (Lfed 46-60, FF 199-200)

            Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri. Teniamo i nostri corpi in umiliazione e dispregio, perché noi, per colpa nostra, siamo miseri, fetidi e vermi, come dice il Signore per bocca del profeta: ” Io sono un verme e non un uomo, l’obbrobrio degli uomini e scherno del popolo”.

            Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio.

]           E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli ne farà sua abitazione e dimora. E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo”.

 

III giorno:

l’anima fedele 

Siamo sposi, quando l’anima fedele si congiunge a Gesù Cristo per l’azione dello Spirito Santo. E siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è in cielo. Siamo madri , quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l’amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri.

[201]    Oh, come è glorioso e santo e grande avere in cielo un Padre!

Oh, come è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo!

Oh, come è santo, come è delizioso, piacevole, umile, pacifico, dolce e amabile e sopra ogni cosa desiderabile avere un tale fratello e figlio, il quale offrì la sua vita per le sue pecore e pregò il Padre per noi, dicendo: ” Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato. Padre, tutti coloro che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me “.

 

IV giorno:

i frati siano umili, modesti, pacifici, amorevoli, assidui nel servizio reciproco (Rnb 11; FF 36)

E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole, anzi cerchino di con­servare il silenzio, se Dio darà loro questa grazia. E non litighino tra loro, né con gli altri, ma procurino di rispondere con umiltà, dicendo: Sono servo inutile.

 

V giorno:

i frati siano umili”

““i frati non si adirino, perché chiunque si adira col suo fratello, sarà condannato al giudizio; chi avrà detto al suo fratello «raca», sarà condannato nel Sinedrio; chi gli avrà detto «pazzo», sarà condannato al fuoco della Geen­na. E si amino scambievolmente, come dice il Si­gnore: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate scambievolmente come io ho amato voi». E mostri­no con le opere l’amore che hanno fra di loro, come dice l’apostolo: «Non amiamo a parola né con la lingua, ma con le opere e in verità». E non oltraggino nessu­no; non mormorino, non calunnino gli altri, poiché è scritto: «i sussurroni e i detrattori sono in odio a Dio».      E siano modesti, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini. Non giudichino, non condanni­no; e come dice il Signore, non guardino ai più pic­coli peccati degli altri, ma pensino piuttosto ai loro nell’amarezza della loro anima.

E si sforzino di entrare per la porta stretta, poiché dice il Signore: «Angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita; e sono pochi quelli che la trova­no».

 

VI giorno:

costruire in noi una dimora permanente  per Dio e pregare senza stancarsi mai (Rnb 22, 25-32; FF 60-61)

                Per cui, tutti noi frati, guardiamoci bene che, sotto pretesto di ricompensa, di opera da fare e di aiuto da dare non perdiamo o non deviamo la nostra mente e il cuore dal Signore. Ma, in santa carità, che è Dio (1Gv 4,16), prego tutti i frati, sia ministri che gli altri, che, allontanato ogni impedimento e messa da parte ogni preoccupazione e ogni affanno, in qualunque modo meglio possono, debbano servire, amare, adorare e onorare il Signore Iddio, con cuore puro e con mente pura, ciò che egli stesso domanda sopra tutte le cose.

E sempre costruiamo in noi una casa, una dimora permanente a lui, che è Signore Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, e che dice: Vigilate e pregate in ogni tempo, affinché possiate sfuggire tutti i mali che accadranno e stare sicuri davanti al Figlio dell’uomo (Lc 21,16). E quando siete in piedi e pregate, dite: Padre nostro che sei nei cieli (Mc 11,25). E adoriamolo con cuore puro poiché bisogna sempre pregare senza stancarsi mai (Lc 18,1), infatti il Padre cerca simili adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità (Gv 4,23-24) (Rnb 22, 25-32; FF 60-61).

 

VII giorno: 

(2 Cel 165 –  FF 750): amore di Francesco per tutte le creature

Desiderando questo felice viandante uscire presto dal mondo, come da un esilio di passaggio, trovava non piccolo aiuto nelle cose che sono nel mondo stesso (Gv 17,11). Infatti  si serviva di esso come di un campo di battaglia contro le potenze delle tenebre (Ef 6,12), e nei riguardi di Dio come di uno specchio tersissimo della sua bontà (Sap 7,26).

In ogni opera loda l’Artefice; tutto ciò che trova nelle creature lo riferisce al Creatore (Sap 8,6). Esulta di gioia in tutte le opere delle mani del Signore (Sal 91,5), e attraverso questa visione letificante intuisce la causa e la ragione che le vivifica. Nelle cose belle riconosce la Bellezza Somma, e da tutto ciò che per lui è buono (Cfr Gen 1,1) sale un grido: «Chi ci ha creati è infinitamente buono ».

a chi potrebbe esporre ogni cosa? Quella Bontà « fontale », che un giorno sarà tutto in tutti, a questo Santo appariva chiaramente fin d’allora come il tutto in tutte le cose (1Cor 12,6).

 

VIII giorno:

 il corpo è la cella dove l’anima prega (LegPer 80; FF 1636)

Com’ebbe scelto il gruppo che intendeva portare con sé, Francesco disse a quei fratelli: « Nel nome del Signore, andate due a due per le strade, con dignità, mantenendo il silenzio dal mattino fino a dopo l’ora di terza, pregando nei vostri cuori il Signore. Nessun discorso frivolo e vacuo tra di voi, giacché, sebbene siate in cammino, il vostro comportamento dev’essere raccolto come foste in un eremo o in cella. Dovunque siamo o ci muoviamo, portiamo con noi la nostra cella:  fratello corpo; l’anima è l’eremita che vi abita dentro a pregare Dio e meditare. E se l’anima non vive serena e solitaria nella sua cella, ben poco giova al religioso una cella eretta da mano d’uomo ».

IX giorno:

Transito di san Francesco