Settimana Santa

 

Gesù con sguardo amoroso fissò i suoi occhi in te

Figlia (è Maria Santissima che parla), è volontà di Dio e mia che tu scriva, ed io ti ricorderò tutto quello che dovrai scrivere. Ricordati che sei stata 3 ore ai miei piedi, ed io ho tenuto te davanti al mio Figlio crocefisso, il quale come divino Maestro ha insegnato a te il patire con umiltà, il vivere in umiltà; ed ha comunicato in te il frutto della sua SS. Passione, il quale servirà per darti modo a vivere e vivere crocefissa, umile nel penare, e nell’operare sempre umilissima­mente. Ciò sarà il principio, il mezzo, e il fine del tuo vivere presente.

Ricordati che le piaghe di Gesù con voce pene­trante nel cuore han comandato a te che sia in te un continuo ricordo che il tuo divino sposo ha patito per te e per tutte le creature: ma nel mondo pochi son quelli che si ricordano d’un tanto beneficio. Però Iddio ed io vogliamo servirci di te, affinché con un principio di vita croci­fissa vivrai e insegnerai con opere e con parole il vero modo di un per­fetto modo di pensare con umiltà alla SS. Passione del mio Figlio SS.

Iddio ti ha impresso nel cuore il suo volere: ti ha richiesto che ha bisogno di te, e tu ti sei esibita al suo volere. Il suo stesso volere ti ha eletta per mezzana per fare che le creature rinnovino la memoria di quanto ha patito Gesù per tutti…

Davanti a te vi era quel divino specchio di Gesù crocefisso il quale si imprimeva nel cuore e nell’anima tua. E tu parte­cipavi penetrante dolore, e con amore puro e sincero, per modo di partecipazione, dolori spasimanti della medesima SS. Passione.

In quell’istante cominciò il perfetto modo di vivere in umiltà, in carità, in perfetta obbedienza…

Ricordati che in quel punto io ti dissi: Figlia, dà uno sguardo con ­me al divino specchio che hai davanti. In quel punto vedesti che Gesù con sguardo amoroso fissò i suoi occhi in te, e restò nell’anima impresso questo divino sguardo…                                                 Cfr. D. IV 877-878

 

Santa Veronica in questa pagina del Diario ci rivela quanto tempo stava ai piedi del Crocifisso: “sei stata 3 ore… davanti al mio Figlio crocefisso”. Questo lasso di tempo riportato nel Diario, non è l’unico, né il più lungo di quelli che la Santa vive nella meditazione della Passione del Signore.

Stiamo entrando nella settimana Santa e questo può essere per noi un piccolo stimolo per non farci prendere dalla fretta nelle celebrazioni quando riviviamo i misteri della Pasione-Morte e Risurrezione del Signore.

Questa assidua frequentazione amorosa della Passione di Gesù, è la chiave usata dalla Santa per entrare continuamente in comunione intima con Lui, per sperimentare sempre più intensamente l’Amore di Dio e trasfigurare tutta la sua esistenza.

Per dono di Dio la Santa riceve gli insegnamenti del Maestro e le sono comunicati i frutti della Passione, ma sarà solo la sua libera adesione a rendere effettiva la “vita crocifissa” come principio, mezzo e fine del suo vivere in umiltà. Sarà una risposta piena all’invito amoroso di Dio per farlo amare da tutte le creature.

Quando scrive questa pagina del Diario, S. Veronica è nel suo ultimo anno di vita e, ormai da lungo tempo, ha abbandonato tutte quelle forme di penitenza corporale con cui affliggeva il suo corpo, però non è diminuita la sua sete di patire. La sua vita continua a essere “vita crocifissa”. Cosa è dunque successo? Nel cammino della vita, anche santa Veronica ha imparato gradualmente a vivere la Pasqua. All’inizio è lei che cerca i mezzi e le occasioni per conformarsi a Cristo Crocifisso, sia con penitenze corporali (digiuni, cilicio, ecc.), sia spirituali. Pian piano comprende che la Pasqua vera, quella che ci fa passare dalla morte alla Vita, dal nostro egoismo all’amore oblativo, ci è preparata dagli altri e non la si può scegliere o programmare. Così impara ad abbandonarsi alla volontà di Dio e ad assecondare le richieste e le esigenze che la vita comunitaria le richiede offrendole occasioni per rinnegare la propria volontà, i propri desideri, i propri gusti, per farsi prossimo a chi le vive accanto, per alleviare le sofferenze degli altri e aiutarli a camminare verso la casa del Padre nella gioia di chi si sente amato. Così è stato per S. Veronica e così può esserlo per noi.

L’attenzione amorosa alla Passione di Gesù dispone l’anima di Veronica a una grazia speciale che riceve dalle mani di Maria: vedere che Gesù con sguardo amoroso fissò i suoi occhi in lei. Questo  è il dono più bello che la fede di offre: saperci amati da Dio. S. Veronica ne fa un’esperienza così grande che s’imprime nella sua anima e la fa vivere giubilando nel dono totale di se stessa. Non dimentichiamo che in questo periodo la Santa è posta a guida della comunità e le testimonianze delle sorelle rivelano la sua completa disponibilità e amabilità verso di loro.

Questa visione di Gesù arriva alla fine del momento di contemplazione e anche verso la fine della vita della Santa. Possiamo così leggere questa confessione come una consolazione che il Signore le dona come pregustazione del premio eterno, ma anche come rivelazione di una verità più profonda: ogni autentica vita cristiana rende visibile il volto di Cristo e diffonde l’amore nel mondo proprio perché ha in sé la fonte sorgiva che è Dio.

Dio ha eletto S. Veronica per mezzana per fare che le creature rinnovino la memoria di quanto ha patito Gesù per tutti, affidiamoci a Lei in questa settimana Santa per vivere intensamente i misteri della nostra Redenzione e gustare la gioia di sentirci amati a così caro prezzo.