IV domenica di Quaresima

Questo Cuore aperto è stanza per tutti i miei eletti…

Alla santa Messa ho sentito come una voce, che, con certo tenore, così mi diceva:

– Apri gli occhi della tua mente; fa’ che il tuo intelletto scruti bene queste dottrine.

– Signore, io non vedo né libro per leggere, né dottrine per imparare. Dimostratemi ciò che volete.

Subito mi è parso che il Signore si sia mostrato con le sue santissime piaghe:

Eccoti il libro dove la tua mente deve sempre stare. Questo Cuore aperto è stanza per tutti i miei eletti; è una voce che si fa sentire a tutti, e tutti va invitando perché vengano a questa fonte di vita eterna. Ma tutti fanno i sordi; si sono dimenticati di me; stanno tra i brevi e vani piaceri del mondo. Su dunque; se tu dici davvero di volermi amare, non partire di qui.

– Sì, mio Bene, vi voglio amare e non voglio altro che Voi. Quali sono le dottrine, che deve apprendere il mio intelletto, come Voi mi dite?

– Queste sono le mie operazioni, e da esse imparerai le vere e perfette dottrine.

Con questo sono restata così consolata e bramosa di tutte le più eroiche virtù.

Cfr. D. V 32

Continuando a leggere alcuni brani del diario di santa Veronica scopriamo il suo desiderio continuo di imparare, di conoscere sempre di più il Signore Gesù. Potremmo dire che aveva una sana curiosità, una brama autentica di vedere e conoscere ciò che le dava la vita.

In questo desiderio personale le viene incontro il Signore che la invita a scrutare bene quel che vede come fa uno studioso diligente. Un fatto straordinario, di cui normalmente noi non facciamo esperienza sia perché non desideriamo Dio così ardentemente come la Santa, sia perché Dio rimane libero e sovrano dispensatore delle sue grazie e noi possiamo riceverle solo come dono, non come premio delle  nostre buone opere. Ci consola però la risposta di santa Veronica: “ Signore, io non vedo né libro per leggere, né dottrine per imparare” , mostrandoci la realtà del nostro essere umano: non possiamo vedere Dio. Se Dio non ci apre gli occhi interiori, senza la Sua Grazia, ci è impossibile riconoscerLo.

La liturgia di questa IV domenica di Quaresima ci mostra proprio un episodio della vita di Gesù in cui l’Evangelista Giovanni sottolinea la diversità del vedere con gli occhi del corpo, dal vedere con gli occhi della fede, come la luce del sole non aiuti a vedere lo splendore della divinità. Così conclude Gesù: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Prendere coscienza della propria cecità interiore è la condizione per lasciarci aprire gli occhi della fede dalla luce di Dio. Forse possiamo conoscere Gesù leggendo e studiando quanto lo riguarda, come i Farisei che sapevano della venuta del Messia, ma non riusciamo a vivere in comunione profonda con Lui senza l’aiuto che viene “dall’Alto”. La vita del Battezzato giunge a pienezza quando la luce di Dio  penetra nel suo pensiero cambiando la visione del mondo così che Dio diventi la realtà delle realtà.

L’umiltà di santa Veronica attira la pronta risposta di Gesù che le appare Crocifisso. Al suo desiderio di amare risponde l’Amato nella forma dell’amore, perché l’amore si realizza nella forma Pasquale.

Questo dono d’amore di Gesù sulla croce è una voce che si fa sentire a tutti, ma pochi sono quelli che la ascoltano. Santa Veronica ha ascoltato l’invito Divino, ha dimostrato il suo amore per Gesù stando sempre ai piedi del Crocifisso e cercando di imitarlo. Qualche anno dopo questo episodio la Santa riceverà il sigillo delle stimmate come autenticazione della trasformazione nell’Amato. Le stimmate sono solo un segno e non il traguardo definitivo perché Veronica crescerà ancora nell’amore fino alla conformazione totale a Lui di cui ci testimoniano le sue parole alle sorelle poco tempo prima della morte: “l’amore si è fatto trovare, ditelo a tutti, ditelo a tutti, questo è il senso del mio patire”.

Santa Veronica continua ancora oggi a invitare noi a tornare a leggere il libro del Crocifisso. Come scriveva alle sorelle, questo leggere non può impedire il lavoro e le faccende, senza stancarsi  impareremo sempre cose nuove che saranno di profitto all’anima. (cfr. D. VI 61) In questo tempo abbiamo anche delle immagini reali del Crocifisso nei fratelli colpiti da coronavirus e la loro sofferenza ci chiama alla solidarietà profonda secondo le possibilità di ciascuno: con le opere,  con la preghiera, con la vicinanza umile e affettuosa come Maria ai piedi della Croce.

Nel cammino di purificazione iniziato in questa Quaresima accompagnati da santa Veronica siamo ora chiamati a lasciarci illuminare dalla luce della Parola per vivere la vita nuova in Cristo.