Quest’anno la Pasqua non assumerà le forme solenni delle celebrazioni in Chiesa ma assomiglierà alla prima Pasqua, quella dei discepoli chiusi nelle case con le loro paure.
Forse avrà i gesti espressivi della cena secondo Giovanni con la lavanda dei piedi come rivelazione intensa agli amici dei pensieri più profondi di Gesù e della preghiera accorata al Padre. La nostra Pasqua quest’anno rivive quella del giorno dopo il sabato:
«La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”» (Gv 20,19).
Possa il Signore inviare l’angelo della Risurrezione ad annunciare anche a noi che Dio ci è vicino e non ci abbandona, ci sta rialzando e si prende cura di noi così come si è preso cura di quanti hanno lasciato questa terra.
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