9 dicembre Fuochi di Loreto

9 dicembre

I  FUOCHI  per la VENUTA

E’ ormai una tradizione attestata storicamente, sin dal lontano 1618, quella dell’accensione dei falò, chiamati anche “i fuochi per la Venuta” o “focaracci” in diverse zone delle Marche la sera del 9 dicembre, vigilia della festa in onore della Madonna di Loreto.

 

Ancora oggi, soprattutto nelle campagne, si perpetua questa manifestazione di fede alla Beata Vergine e si ricorda la “venuta” della Santa Casa in mezzo a noi.

Accendere grandi fuochi in questa occasione è il modo, secondo una religiosità popolare, di voler indicare la strada agli angeli nel loro percorso con la casa di Maria verso il “colle dei lauri”, oggi Loreto.

Una nostra sorella ricorda ancora quando, bambina, la sua mamma la svegliava alle 3 della notte tra il 9 e il 10 dicembre, per farle sentire il suono festoso di tutte le campane delle sua città e dei dintorni che salutavano l’arrivo della Vergine lauretana nella nostra terra.

Qui, in monastero, si suonava a lungo la campana e un suono rispondeva all’altro: era una notte magica, che preparava e anticipava nella semplicità e nell’attesa gioiosa, l’altra “notte Santa”, la notte tutta luce della nascita di Gesù.

Oggi questa tradizione è venuta meno nelle città, ma nei piccoli centri e paesi come il nostro essa è ancora viva e la preparazione dei grandi falò spesso inizia qualche giorno prima con la legna offerta dai fedeli, con la disponibilità dei giovani che si danno da fare per trovare materiale da bruciare, con la gioia dei bambini che girano attorno e contagiano tutti a ritrovare per un momento quello spirito dell’infanzia che arde nei nostri cuori e mai si spegne del tutto nel cammino della vita.

 

Anche il nostro fuoco, come ogni anno, è stato acceso al centro dell’orto e in un’atmosfera carica di sentimenti, tra canti e preghiere, mentre le scintille salivano alte verso il cielo pieno di stelle, abbiamo espresso la nostra gratitudine nei confronti della Madonna, che ha voluto scegliere questo luogo tanto vicino e della Santa Casa, le cui pietre sono state salvate dai crociati e trasportate nel 1294 sulla collina di Loreto diventata da quel momento meta di continui pellegrinaggi con tante conversioni e fatti miracolosi.

 

Conservare e custodire questa tradizione, questa capacità di vedere uniti passato, presente e futuro nell’accoglienza di quel che ci viene tramandato, ci sembra non solo bello, ma necessario e importante, per generare storia e costruire la cultura di una regione.

Anche attraverso un momento di festa e di fraternità come quello dell’accensione dei fuochi per la Venuta, umile “segno” della devozione filiale a Maria, la nostra fede può crescere, nella gratitudine al Signore per avercela donata come Madre per averci affidati a Lei come suoi veri figli.