il Signore verrà a chiamarci per donarci la sua gioia.

1 novembre
LA SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

 

Sull’esempio di chi ci ha preceduto
nel costruire con letizia il regno
del Signore Gesù, di chi ha vissuto
sempre la propria fede con l’impegno

di chi tutto ha donato e ricevuto
come grazia incessante, come segno
di vera libertà, dell’assoluto
amore per Dio e gli altri, come pegno
di ciò che eccede tutti i desideri,

dopo avere compiuto la missione
nel mondo per le vie, lungo i sentieri,
la Chiesa onora nella comunione
dei santi il più profondo dei misteri,
il dono della nostra redenzione.

 

C’è veramente di che essere lieti nel celebrare la solennità di tutti i santi, perché è come se
il cielo s’aprisse a noi, che siamo ancora in via, per mostrarci la nostra vera casa, cui
dobbiamo tendere. È uno squarcio d’infinito che possiamo contemplare, pur nei nostri
limiti terreni, sin d’ora, a cui dobbiamo essere sempre pronti, con la lampada accesa in
mano, perché non sappiamo quando il Signore verrà a chiamarci per donarci la sua gioia.
I santi vivono già questa realtà, che è quella per cui tutti noi siamo stati creati e per cui
dobbiamo vivere, anche se alle volte tutto sembra andare in direzione contraria. E va così,
forse, perché non ci fidiamo abbastanza delle parole di Gesù, perché la nostra fede vacilla.
Ma i santi sono sempre con noi a ricordarci che è possibile vivere come il Signore ci chiede.
Oggi, quindi, è un giorno di letizia vera, senza schermi, perché ormai non vediamo più
come in uno specchio, ma a faccia a faccia la realtà che ci è stata rivelata da Dio stesso,
il Paradiso cui siamo chiamati. Ecco, è questa la comunione dei santi in cui professiamo
di credere nel Simbolo degli Apostoli, la profonda unità che c’è tra noi e gli amici di Dio.
E il giogo è soave, se non abbiamo più paura di essere cristiani veri.

 

FEDERICO CINTI,  I nostri amici in Cielo, 2018

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