9 luglio
VERONICA GIULIANI
In un’alba di luce, in un bagliore
di dolcezza, Veronica, sei nata
per essere soltanto del Signore
che t’ha chiamata
da subito. Tua madre ti ha istruita
con carità di fede alla speranza
e hai amato Gesù tutta la vita
in esultanza.
Parlavi con la Vergine: chiedevi
di cullare amorevole suo Figlio
e ti è stato concesso. In mente avevi
la rosa e il giglio,
mentre coglievi fiori nel giardino,
quand’ecco hai visto correre nel prato
assieme a te in quell’attimo un bambino
che ti ha parlato
per dirti che era lui che andava colto.
Tu lo hai fissato, lo hai seguito in casa
come fuori: era Cristo, era il suo volto,
ne eri persuasa,
volevi essere sua, stare con lui.
Hai bramato la santa Eucarestia,
quando tua madre, nei momenti bui
dell’agonia,
vedeva spalancarsi il Paradiso.
Volevi essere sua, di Cristo in croce,
sofferente, tua gioia, tuo sorriso,
santa precoce
nel sentire l’umana sofferenza
da te accettata appieno come dono
di docile umiltà, d’appartenenza
e di perdono.
Volevi essere monaca, donare
Tutta te stessa a Dio, sebbene il mondo,
Veronica, tentasse di adulare
fin nel profondo
il tuo amor proprio, e hai scelto la clausura
per stare con Gesù. Hai ricevuto
le stimmate, hai provato la tortura
nell’assoluto
silenzio. Senza cedere hai percorso
la via della Passione, del Calvario,
sempre assieme a Gesù, senza rimorso,
nel solitario
cantuccio del tuo cuore, anche se intorno
molti ti giudicavano un’insana,
una folle. Così, di giorno in giorno,
docile e piana
hai narrato di te, delle visioni
del tuo sposo, Gesù, del tuo trafitto
cuore per la pietà, delle orazioni
tue per iscritto
nel diario dell’anima. Obbediente
al confessore e al vescovo con zelo
hai parlato di te sinceramente
e nel Vangelo
hai trovato ogni volta la tua pace.
Nel convento sei stata anche badessa,
esempio in tutti gli ambiti, capace,
sempre la stessa,
finché Cristo ti ha accolta tra gli eletti
per donarti il suo premio di giustizia
assieme agli altri santi benedetti
nella letizia
eterna. E prima che giungesse l’ora
suprema del tuo transito alla vera
vita in cielo, tua stabile dimora,
sempre in preghiera
hai sussurrato queste dolci e chiare
parole a chi ascoltava, ultimi frutti
per noi: «L’amore si è fatto trovare:
ditelo a tutti!».
FEDERICO CINTI, Casalecchio di Reno (Bologna), 7 luglio 2019