II domenica di Quaresima

Aveva ragione san Pietro…

L’anima mia provò in un istante quell’unione con Dio. Restò ella tutta uniforme al divino volere; vi fu anca la trasformatione per via d’amore. L’amore mi fece penetrare un po’ poco quanto e come si deve amare Iddio con modo senza modo: il divino Amore fa esso, da se stesso in se stesso e con incendi amorosi, come calamita, tira a sè in sè quest’ anima…

In questa fornace d’amore ella resta netta e pulita senza nessun ripa­ro; sta così tutta nascosta in Dio, si trova ella nel mare infinito di Dio, nuota ella in Dio, come fa il pesce nel mare, non si cura di altro, non pensa ad altro. Iddio la riempie d’ogni bene, l’illumina con ogni chiarez­za, la spoglia da tutto in tutto… Cfr. D. V, 220

Aveva ragione san Pietro di dire, sul monte Tabor, Facciamo qui tre tende, perché, come l’anima è assorbita dal Divino Amore e sente in sé l’amore divino, questo la unisce talmente con Dio, che pare sia con Lui una medesima cosa. Cfr. D. IV, 82

 

Il Signore chiama più vicino a Sé alcuni uomini per mostrare la bellezza indicibile dell’unione con Lui. Una elezione che non significa privilegio esclusivo, ma “dono” da comunicare ai fratelli.

Santa Veronica è una di queste persone che non ha posto resistenza al richiamo Divino, ma ha accolto pienamente l’invito amoroso di Colui che l’ha scelta per farla partecipe del suo disegno di Redenzione dell’umanità.

Le grandi penitenze che hanno caratterizzato la vita di S. Veronica e che fanno di lei un emblema del “patire con Cristo”, trovano il loro significato nel mistero di Amore da cui è stata attirata e in cui si è immersa. Veronica non è propriamente una santa della Croce, ma la mistica dell’Amore Crocifisso. Infatti, solo chi sa accogliere pienamente l’amore di Dio che si rivela nella Passione, Morte e Risurrezione di Gesù è in grado di vedere tutti gli effetti devastanti del peccato; solo chi si lascia abbracciare dal Crocifisso, come santa Veronica, può divenire partecipe della missione di espiazione e riparare con la penitenza al male, trasformando in pace e amore il mondo che lo circonda.

Il tempo della Quaresima non è solo un richiamo alla purificazione per uno sguardo più limpido, ma un cammino per aprirci sempre di più alla luce di Dio e vedere la Sua presenza all’opera nell’oggi della storia.

 

Il Crocifisso è lo specchio ove l’anima vede in sé quelle macchie che non vedrebbe se di frequente non stesse ivi specchiandosi. Non solo si vedono le lordure delle colpe, ma anche si impara la dottrina del vero amore di Dio.

Cfr D. II, 1059