27 dicembre 1660 * Nascita di Santa Veronica Giuliani

(Vetrata all’interno della  stanza natale  di S. Veronica Giuliani)

… venne il santo Natale. Stando io al Presepio, mi venne voglia di andare a giacere ivi, accanto al santo Bambino; ma questo era impossibile, perché vi era appena luogo, quanto vi stesse Lui solo. In questo punto, mi venne come un sonno; ma io, così dormendo, vidi Gesù che stava ivi, accanto a me, e mi mostrava il suo Cuore, e mi diceva: Piglialo, io te lo voglio donare. Ed io, colle mie mani sopra del mio cuore, gli dissi: Anche io vi dono questo a Voi. In questo punto, mi destai e, per non veder più quel bel Bambino, mi ricordo che piansi; e per farmi racchetare, mi diedero, un poco, il Bambino del Presepio in mano. A me parve che fosse nel sogno tutto ciò; ma il Signore, questa notte, mi ha fatto conoscere che fu un rapimento. Di qui io ebbi sempre grande ansia e devozione al Bambino Gesù .

(dal Diario vol. I anno 1697)

 

Durante il tempo di Natale, nel giorno in cui si festeggia san Giovanni evangelista – il discepolo amato che ri-posò il suo capo sul cuore di Gesù –  è significativo ricordare la nascita di Orsola Giuliani (santa Veronica) settima  figlia  di Benedetta Mancini e Francesco Giuliani.

In armonia con la liturgia  della Parola di questo giorno, che celebra l’esperienza dell’amore incarnato, stupisce  come anche la piccola Orsola, abbia sperimentato una genuina “mistica dell’incontro” col Verbo della Vita.

“Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che
abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani
toccarono del Verbo della vita (…)

quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo
anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”. (1Gv 1-3)

 

Annota Lazaro Iriarte riferendosi all’infanzia della piccola Orsola: “la sua straordinaria creatività: ogni sentimento interiore veniva tradotto in trovate e iniziative di immediata realizzazione. La sua pietà voleva gesto, esecuzione, plasticità, emozione tangibile: baciare, abbracciare, stringere al petto le immagini, le quali sentiva ricevere vita nelle sue mani”.